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Nuovi settori della professione: la localizzazione audiovisiva

Mediazione Linguistica
  • 29 Jul 2019

La traduzione audiovisiva ha vissuto negli ultimi anni uno sviluppo esponenziale fino a diventare oggi un elemento imprescindibile per chiunque si occupi di traduzione e interpretariato.

Si tratta di un aspetto così rilevante che la SMML Gregorio VII, da sempre attenta alle tematiche di punta del settore della traduzione e dell’interpretariato, da qualche anno affianca ai propri corsi di laurea triennale e magistrale in Mediazione Linguistica e Comunicazione Interculturale anche un Master in Traduzione, adattamento e doppiaggio cinetelevisivo.

Questo tema è stato affrontato in un articolo curato da Panayota  Georgakopoulou, tra le massime esperte internazionali di localizzazione audiovisiva pubblicato di recente nell’ebook sui trend della professione dell’Institute of Translation and Interpreting.


Un interesse sempre più ampio

Il grande interesse verso la localizzazione – sottolinea l’articolo-  è dimostrato dall’aumento vertiginoso di pubblicazioni, corsi di formazione e delle conferenze internazionali. Da attività inizialmente considerata di secondo piano e complementare all’attività di post produzione, la localizzazione è oggi diventata centrale. Lo testimonia tra l’altro la centralità che questo aspetto ha rivestito nel corso del più importante evento mondiale organizzato della Media and Entartainement Service Alliance, la più importante organizzazione internazionale che studia le trasformazioni tecnologiche e strutturali più rilevanti che impattano sul settore audiovisivo.

Allo stesso tempo sono gli stessi produttori di contenuti - Netflix in primis - che guardano alla localizzazione dei prodotti audiovisivi, valutando con crescente attenzione e sempre più spesso sperimentando direttamente, di attivare servizi di localizzazione interni per rafforzare l’offerta e aggredire nuovi mercati.


Crescono i contenuti audiovisivi

La ragione principale di questo cambiamento – spiega l’articolo - è la crescita esponenziale del volume di contenuti audiovisivi che devono essere localizzati, non solo per il settore dell'intrattenimento. Questo perché la comunicazione è oggi sempre più audiovisiva e chiunque abbia a che fare con il marketing vuole sfruttare sempre meglio la potenza del video per coinvolgere, istruire e intrattenere consumatori, dipendenti e stakeholder.

Tutto questo fa prevedere che i servizi di localizzazione audiovisiva cresceranno coinvolgendo non solo il settore dell’intrattenimento ma tutti i settori economici, mentre la capacità di gestire e adattare al meglio i contenuti ai diversi contesti sarà un'abilità chiave sempre più richiesta ai traduttori.

Solo nel settore dell'intrattenimento, l'aumento del volume dei contenuti proviene principalmente dalle offerte di TV e di film in streaming. Questi servizi che si rivolgono a un pubblico globale di abbonati generano ricavi che si prevede possano raddoppiare nei prossimi cinque anni (Digital TV Research4). I modelli di business in streaming stanno trasformando l'industria della trasmissione, che sta attraversando una nuova era d'oro, con i contenuti che restano centrali in un modello economico che passa dall’ "intrattenimento" all’ "esperienza" (Cognizant5).


Il futuro della localizzazione

Il futuro della localizzazione audiovisiva deve essere visto nel contesto di questi sviluppi.

Mentre il pubblico consumerà sempre più contenuti attraverso ogni tipo di dispositivo, i contenuti video si trasformeranno diventando sempre più brevi adattandosi a schermi più piccoli. Tutto questo creando un nuovo spazio professionale ma anche tempi di consegna sempre più stretti per i prodotti localizzati.

Infatti le richieste di consegna “quasi in diretta” sono in aumento, così come la capacità di far uso di tecnologie linguistiche e di flussi di lavoro collaborativi, mentre il problema della carenza di talenti viene affrontato anche con modelli di crowdsourcing.

Allo stesso tempo, la personalizzazione e la distribuzione globale delle offerte OTT puntano a nuove coppie linguistiche richieste e ad un aumento delle lingue sottorappresentate o indigene, mentre il rapporto complessivo del contenuto sorgente inglese diminuisce.


La qualità

L'industria della localizzazione audiovisiva ancora non dispone di standard di qualità della traduzione, aspetto che sta diventando sempre più necessario per misurare le diverse soluzioni e garantire un quadro comune di confronto trasparente tra proprietari di contenuti, fornitori di servizi linguistici e traduttori.

Ora che il lavoro di sottotitolazione si avvale in modo sempre più massiccio della traduzione automatica, la qualità della traduzione diventerà un’esigenza sempre più urgente. Un aspetto questo che non solo fornirà ai veri esperti e ai più capaci l'opportunità di brillare, ma che contribuirà anche a rendere evidente lo sforzo richiesto, il valore di servizi di localizzazione audiovisiva per i diversi livelli di qualità e le rispettive tariffe corrisposte ai traduttori.

Jackie Edwards, direttore della BBC Children's Acquisitions and Independent Animation, ha dichiarato a Cannes a ottobre: "Quando tutto è ovunque e ci sono così tanti contenuti, così tante piattaforme, come si fa a emergere? A volte la localizzazione ti dà carattere distintivo. Come emittente del servizio pubblico, penso che ci salverà.”