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Viaggio alla scoperta dei Nativi Americani

Mediazione Linguistica
  • 02 Feb 2023

Tesi di: Stefano Colelli

Viaggio alla scoperta dei Nativi Americani

L’obiettivo della mia ricerca è quello di rendere onore ai nativi americani, un magnifico popolo che come nessun’altro mai è riuscito a convivere in armonia con la natura, arrivando addirittura a divinizzarla. Analizzeremo insieme la cultura e gli aspetti mistici e magici di queste meravigliose tribù. Ma vi illustrerò prima un breve pensiero riguardo la triste fine della civiltà dei nativi americani.

Accanto al dramma della Shoah entrato tristemente nei libri di scuola esiste un altro massacro, quello di cui nessuno parla, quello che ogni anno non viene celebrato, quello che non restituisce dignità alle vittime, l’olocausto degli Indiani d’America, lo sterminio di tutte le etnie indie che popolavano il continente americano prima dell’arrivo degli occidentali. Questo triste capitolo della nostra storia è conosciuto anche come i “500 anni di guerra”, perché furono uccisi quasi 100 milioni di esseri umani in nome della colonizzazione.

Non morirono solo i nativi, ma anche le loro tradizioni, la loro cultura e venne distrutto per sempre un habitat naturale incontaminato. La scoperta dell’America fu per i nativi l’inizio della fine perché quella data segnò l’avanzata del massacro che si concluse solo nella Prima guerra mondiale. Intere comunità vennero sterminate all’interno dei loro villaggi dagli eserciti regolari, alcuni morirono a causa delle malattie che portarono gli europei, altri di fame dopo la devastazione di piante e animali. L’intero continente americano fu trasformato dopo l’arrivo di Colombo e gli occidentali non fecero altro che quello che Hitler attuò nei campi di concentramento. In numerosi testi storici, viene raccontato che il dittatore nazista per la sua idea folle di sterminio degli ebrei a favore della razza ariana, si ispirò proprio all’olocausto dei nativi americani. L’atteggiamento, già dalla scoperta dell’America, era chiaro: i colonizzatori si erano eretti a entità superiori giudicando i nativi come “selvaggi da civilizzare”. Nel corso del XVI secolo a decimare i pellerossa ci pensarono anche il vaiolo, l’influenza, la varicella e il morbillo, tutte patologie sbarcate assieme agli occidentali.

La colonizzazione europea delle Americhe è il fenomeno storico che portò all'esplorazione, alla conquista e alla colonizzazione del continente americano da parte di diversi stati d'Europa, tra i quali la Spagna, i Paesi Bassi, il Portogallo, la Francia e l'Inghilterra.

Benché l'obiettivo principale fosse quello di espandere i propri affari commerciali, civilizzando e propagando la fede cristiana nel "Nuovo Mondo", il processo di colonizzazione produsse una sistematica distruzione delle culture e delle popolazioni locali. Esistono inoltre testimonianze relative a sbarchi in queste terre avvenuti in un’epoca precedente alla colonizzazione europea, attribuibili ai vichinghi, in Terranova (Canada), che retrodatano l'arrivo europeo nel continente ad almeno l'undicesimo secolo dell'era volgare, confermando così le Saghe della Vinlandia, in cui si narra dell'arrivo nelle odierne Americhe di Leif Erikson, figlio di Erik il Rosso. I vichinghi però abbandonarono subito quelle terre dopo il peggioramento delle condizioni climatiche e il ricordo della scoperta delle Americhe di Vinland fu perso. Ancora oggi molti sono poco informati su questa materia. Infatti, i sistemi scolastici americani e canadesi danno solo piccoli cenni di questa ricca ed interessante cultura rappresentata dall'eredità indiana, per non parlare dei libri scolastici europei, che ne parlano solo in minima parte, ma facciamo un di luce riguardo questo popolo.

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