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L'immagine come linguaggio universale

Mediazione Linguistica
  • 21 Feb 2023

Tesi di: Presutti Nicole

L'immagine come linguaggio universale

Cultura, linguaggio e Comunicazione assumono rilevanza angolare nei processi di interazione di base, quando l'individuo si relaziona con i propri simili.

Se la cultura può essere assimilata al concetto di patrimonio cognitivo, quindi una risorsa attivamente ed utilmente presente, nella disponibilità del soggetto, il linguaggio nasce per assolvere alla necessità di trasferire detta cultura, confrontarla, assoggettarla all'esame di altri, ovvero comunicarla.

In un periodo che attraversa 60.000 anni, sin dalle tracce dei disegni rupestri, la civiltà umana ha inteso sviluppare diversi codici, diverse forme di comunicazione, tracce di un presente raccontato a beneficio di altri, fruitori accidentali di esperienze non direttamente vissute.

Da prima per lasciarne segno elementare, pittorico e perfino infantile, poi, con lo sviluppo del controllo vocale, l'evoluzione tra fonemi e glifi accresce tanto da condurre alla definizione di un numero vieppiù consistente di parole scritte, lasciate sulle pietre incise, fino alle universali biblioteche planetarie. È possibile far coincidere un concetto, un pensiero o un racconto con un segno pittorico?

La sintesi più compressa di un periodo storico è capace di essere contenuta in un unico quadro, una fotografia o poster?

L'intera evoluzione dell'uomo può essere raccontata senza l'uso della parola, sia essa narrata o stampata sulla cellulosa?

Dai miei primi vagiti sono stata accompagnata alla scoperta, non solo del codice linguistico praticato nel mio Paese, ma condotta al cospetto di racconti privi di suono, storie svuotate dal bisogno di essere lette, epiche narrative compresse in un singolo fotogramma, che cristallizza un centesimo di secondo entro il quale si dipana per intero il racconto di un film di Pierpaolo Pasolini o di Federico Fellini, ne comunica il contesto storico, ne enfatizza il messaggio sociale, antropologico e finanche sociologico!

Questo elaborato si articola attorno al tentativo di definire plasticamente l'universalità della Comunicazione Non Linguistica attraverso l'immagine, quale unico strumento di immediata percezione ed altrettanto repentina comprensione di un evento, di una storia, di un processo creativo, la definizione afona del più potente vettore di emozioni, di notizie, di concetti di idee e di Sapere.

Dai principi fondativi del modello interculturale sancito e condiviso dai Paesi aderenti all'Unione Europea, i contenuti di quello che sto per riportare tenteranno di documentare quanto sia stato determinante, anzi angolare per lo sviluppo della società umana, l'uso dell'immagine ben prima che l'uomo fosse in grado di codificare un rudimentale embrione di comunicazione, verbale o alfabetica.

Ben prima della capacità di produrre fonemi e ben prima che vi fossero le condizioni e gli strumenti per lasciare traccia del proprio passaggio, l'uomo ha ancestralmente sviluppato la capacità di trasformare il proprio pensiero, la propria esperienza quotidiana e la propria vena artistica attraverso l'uso applicato di molteplici forme di comunicazione visiva e di questo tenterò di riassumere l'evoluzione e l'importanza.

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