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L’importanza della lingua nel diritto

Mediazione Linguistica
  • 11 Aug 2023

Tesi di: Beatrice Retrosi

Il presente elaborato si pone l’obiettivo di delineare un quadro generale sull’importanza della lingua nell’ambito giuridico, focalizzandosi principalmente sull’argomento del linguaggio giuridico e della traduzione giuridica.

In primo luogo, verrà affrontato il mondo della linguistica, concentrando principalmente l’attenzione sul mondo della sociolinguistica e dei linguaggi settoriali.

Lo studio delle lingue, ovvero la linguistica, è stata per secoli la disciplina che ha analizzato la struttura, la storia e i rapporti che esse hanno con la cultura, distinguendo quattro livelli strutturali linguistici, tra cui quello fonetico, sintattico, morfologico e semantico.

Gli studi proposti da diversi linguisti nel corso dell’Ottocento fino ad arrivare ai giorni nostri hanno influenzato particolarmente questa disciplina, dando origine a delle vere e proprie branche della linguistica che possono essere suddivise in studi della linguistica storica, psicolinguistica, neurolinguistica, tipologia linguistica, linguistica comparata e sociolinguistica.

Attraverso la sociolinguistica che i linguisti sono stati in grando di analizzare al meglio la lingua ponendola a confronto con gli aspetti sociali, culturali ed economici degli interlocutori.

Per mezzo della sociolinguistica si può arrivare a parlare di variazione linguistica basata sul contesto sociale e di variazioni linguistiche fondate su altri fattori extralinguistici, tra cui troviamo la variazione diafasica, che prende in considerazione le situazioni comunicative e i differenti modi in cui gli interlocutori si pongono in un determinato contesto. È proprio da qui che possiamo iniziare a parlare di linguaggi settoriali e lingue speciali, ossia del modo di esprimersi degli individui in un ambito specialistico.

Da qui il tema in esame di questo elaborato, il linguaggio giuridico, linguaggio settoriale utilizzato in ambito giuridico, amministrativo e legale tipicamente per la produzione di testi e/o documenti a carattere giuridico, tra cui leggi, norme, decreti, ma anche sentenze, ricorsi e procedimenti penali.

È proprio mediante la spiegazione e la classificazione del linguaggio giuridico (capitolo 2) che possiamo renderci conto di quanto la lingua e le parole siano gli elementi chiave nel contesto giuridico.

Ritroviamo l’importanza della lingua anche nel parlare della traduzione giuridica, diventata oggetto di studio per molti linguisti e giuristi a partire dal XX secolo, attraverso i Translation Studies. Molte sono anche le problematiche annesse alla tematica della traduzione giuridica, sia per mezzo di fattori intratestuali che extratestuali.

Verrà inoltre analizzata la figura del traduttore giuridico, mettendola in relazione con quella del traduttore giurista, esaminando il lavoro e lo scopo di entrambe.

In conclusione, verrà svolta una breve analisi riguardante la direttiva 64/2010 UE e l'art.143 del Codice di Procedura Penale, entrati in vigore con lo scopo di fornire degli interpreti e/o dei traduttori agli alloglotti che non parlano la lingua italiana nel corso di interrogatori e processi penali.

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